Noi facciamo parte di un mondo che sta cambiando.
Tutto è gia iniziato.
CARLO è un ragazzo di quattordici anni che vive a Vercelli.
Apparentemente sereno e spensierato alla pari dei suoi
coetanei, in realtà si trascina un fardello di sofferenza dal
suo passato che ne ha segnato in maniera irreparabile
l'infanzia: abbandonato a pochi giorni dalla nascita,
trascorre i primi anni di vita all'interno di un orfanotrofio,
un luogo oscuro dove lo attende qualcosa di strano: l'ombra di
una mano nera che come un rovo di spine, lo avvinghia e lo
trascina in un ventre nero di violenze di ogni genere,
compresogli abusi sessuali.
Un sorvegliante dell'orfanotrofio gli svela che lui è
l'ultimo di undici fratelli che purtroppo non potrà mai più
conoscere, Carlo avverte sempre più il bisogno di creare
legami nuovi, decide così di avvicinarsi in qualsiasi modo ai
compagni d'istituto a lui più affini.
Molti giorni scuri e dolorosi sono passati per lui quando
finalmente dopo tutto quel dolore sembra arrivare uno
spiraglio di luce in fondo al tunnel,quella luce è un distinto
signore entrato nell'orfanotrofio pronto ad adottarlo,
convinto di compiere questo gesto d'amore assoluto,proprio
dopo aver notato l'enorme tristezza che traspare dallo sguardo
di quel ragazzo; Carlo infatti è una maschera di dolore,
ridotto pelle e ossa, con i lineamenti segnati dalle violenze
subite.
Per Carlo tutto cambia o almeno così dovrebbe apparire
malgrado l'inizio di quella fase meno angosciante nella
lussuosa abitazione del distinto signore che con tutto il suo
amore lo accoglie. Lui è un avvocato di prestigio che ha
davvero a cuore la felicità di Carlo,che però non riesce a
cancellare del tutto gli orrori a cui è stato costretto a
subire da bambino. Allora lo stesso gli confida di averlo
scelto in mezzo agli altri ragazzi perché nel suo sguardo
traspariva una maggiore tristezza.
Ancora una volta però per Carlo arriva il vero bagliore di
luce, proprio da "Levante". Un giorno, vagando per Vercelli
come guidato da un richiamo spirituale, si ritrova davanti a
un ristorante cinese, decide così di frequentarlo, tanto da
rimanere affascinato dai costumi e dalle loro tradizioni che
poco per volta impara a conoscere, a cominciare dai profumi
della cucina, i colori sgargianti dei vestiti, il modo di
apparecchiare i tavoli, i suoni della lingua e numerosi altri
aspetti che caratterizzano una delle civiltà più antiche della
storia. A tutto questo si aggiunge un incontro con un aiuto
cuoco di nome JIN, subito sente che qualcosa li lega al di là
delle differenze culturali: ed è proprio così perché come
Carlo, Jin non ha mai conosciuto suo padre, ed è questa strana
ma forte storia che contribuisce a far nascere fra i due
un'amicizia profondissima.
Oltre a essere bravo in cucina, Jin è maestro di arti
marziali e, vedendo Carlo molto interessato ai suoi racconti
mentre prepara i piatti, decide di svelargli i segreti e la
filosofia di questa antica disciplina. Perciò di tanto in
tanto gli legge il Tao Te Ching, ossia il Libro della Via e
della Virtù. In poco tempo, mosso da una radicata passione,
Carlo apprende i movimenti straordinari del Kung Fu.
Il rapporto fra loro si consolida sempre di più,come la
roccia con le onde del mare, tanto che Jin decide di chiamare
Carlo "Piccolo Fiume", lui sempre più affascinato ama quel
nome ed insiste nel sapere, Jin lo guarda nel profondo degli
occhi a sfiorare la sua anima e gli predice il futuro, anche
perché aveva tutte le qualità per farlo essendo un grande
maestro di saggezza orientale; inoltre, consapevole dei
terribili trascorsi di Carlo e del suo inarrestabile desiderio
di trovare i genitori naturali, gli assicura che un giorno li
ritroverà attraverso quello che farà, insegnandogli che in
verità mai nessuno muore veramente.
Un mattino Carlo si reca al ristorante, come di consueto, ma
l'amara sorpresa è di non trovare il suo amico Jin;chiede al
titolare che gli comunica la triste notizia che Carlo non si
aspettava, cioè quella che il suo amico è andato via. Nello
stesso tempo fa notare a Carlo che Jin ha lasciato in dono una
scultura di carota fatta con le sue mani: si tratta di un
albero inciso recante una fenice fra i rami, ed insieme un
biglietto, dove c'è scritto che l'amicizia vera deve essere
come la carota stessa, della quale apprezzi la bellezza però
non cerchi di conservarla; una saggezza orientale che solo
dopo molti anni Carlo riuscirà a coglierne il suo significato.
Gli anni passano e Carlo, si impegna nell'intraprendere una
classica carriera professionale all'occidentale, fino a
diventare avvocato come il suo padre adottivo, ma non smettendo
mai di coltivare l'amore per la filosofia orientale che lo
trasportava con tutto se stesso in altri mondi.
Abbandonò l'attività forense a causa di un caso di pedofilia
nei confronti di un uomo che lui fece assolvere e poi scoprì
di essere invece il vero colpevole, intraprese numerosi viaggi
in Oriente, e attraverso studi e sacrifici Carlo diventa un
grande maestro di arti marziali, così come gli aveva predetto
Jin, il suo amico che anche se per poco gli insegnò tanto.
Grazie a questa disciplina, riesce finalmente a sanare le
ferite della sua anima e decide di creare un'accademia con la
quale trasmettere ad altri il suo sapere. Edifica, inoltre, un
luogo sacro dedicato ai culti orientali, e alla cultura
Occidentale, realizza la più grande pagoda cinese marmorea in
Europa, che battezza "Tempio del cielo" e orna con un grande
gong.
Un giorno mentre medita nella sua pagoda, accade qualcosa di
struggente: il vento cambia, il cielo si oscura quasi a
presagire qualcosa di funesto, sino a sentire alle sue spalle
il gong suonare, quel suono lo bloccò, stupito da quanto
successo, rimase impietrito quasi come trattenuto da mille
braccia sino a sentire suonare il gong per la seconda volta.
Dopo aver appurato di essere solo, e circondato solo da
statue, che sembrano invitarlo ad andare via,appare sconvolto:
non esita e si allontana a passo svelto, convinto che qualcosa
di brutto stia per verificarsi, ha la sensazione di essere
seguito e, corre sino ad arrivare a casa,si chiude la porta
alle spalle e si porta subito alla finestra per controllare
cosa succedeva fuori, però sempre attonito e tremante, un
tremore causato un pò dalla paura ed un pò dalla curiosità di
qualcosa di esageratamente incontrollabile. Ad un tratto un
fulmine colpisce la finestra e lui appare terrorizzato,
qualcosa accade ed attira la sua attenzione; abbassa lo sguardo
e scorge una busta la raccoglie e rimane stranito ancor di più
vedendo il contenuto: alcune sue vecchie foto, subito
dall'oblio del tempo riaffiorano così i tormenti della sua
infanzia. Angela, la sua compagna, pur non essendo vicina a
lui riesce a percepire il suo dolore, fra i due esiste una
potente connessione mentale e lei, sintonizzandosi sulla
frequenza di lui, ha la capacità di riuscire a calmarlo. Una
comunicazione "non verbale" un canale di accesso riservato
solo a chi sa andare su quella frequenza, di informazioni
presenti nel campo purico.
Carlo, provato dall'esperienza extrasensoriale e dai
ricorsi, si addormenta sfinito in preda a tremendi pensieri.
Durante il sonno fa due incubi in successione; nel primo:
sogna il capodanno cinese, dove durante la celebrazione il
mostro NIAN fa irruzione alla festa, sfidando il drago e il
leone apparendo vincitore su di essi. Il secondo: attraversa
un bosco scuro e completamente smarrito, si trova davanti ad
un piccolo spiazzo dove c'è fra gli alberi una casetta in
pietra abbandonata. Egli entra in una sala, all'interno di
questa casetta si trova al centro una lastra di pietra, come
un altare. Tutto è disadorno non c'è neppure una finestrella,
niente, all'infuori di una donna anziana distesa da sembrare
morta. Nonostante tutto Carlo si avvicina e all'improvviso
questa donna spalanca i suoi occhi nerissimi, ed alzando
leggermente la testa lo guarda fissandolo a distanza di pochi
centimetri. Carlo si ritrova ancora una volta bloccato e
terrorizzato da questa visione,finchè l'anziana donna, gli urla
ripetutamente una strana parola "???I???", grida talmente
forteda svegliarlo nel cuore della notte completamente sudato
e, nella sua testa, ancora a occhi aperti risuona l'eco della
parola da lei pronunciata: "???I???".
La sveglia fu da quel momento vicina, così lui si alzò
impaziente di dare un senso a quanto vissuto, si reca presso
il dipartimento di scienze storiche
dell'Università, camminando lungo il corridoio del dipartimento
legge una targhetta appesa alla porta di una docente di lingua
copta. Dopo aver bussato, un'anziana professoressa, esperta di
lingue antiche, lo fa accomodare nel suo ufficio. Carlo chiede
il significato della parola "???I???", l'anziana professoressa
lo traduce dal greco antico e con assoluta certezza gli svela
il significato, Carlo rabbrividisce.
Quindi esce di corsa dall'Università, dimenticando il foglio
con la traduzione sulla scrivania della professoressa.
Tornato indietro, però, non vide più la targhetta sulla porta
della professoressa che inizia a cercare disperatamente, lei
era lì, eppure pare svanita nel nulla; Carlo, incontra un
docente e gli chiede di non riuscire più a trovare l'ufficio
della professoressa di lingua copta con la quale poco prima
aveva dialogato. Il docente sorride e gli riferisce che da
diversi anni ormai non si insegna più questa antica lingua e
sono davvero poche le università che si occupano di questa
materia. Sempre più spaesato e confuso, seguito da un forte
intuito apre una porta ed entra nella stessa stanza, recupera
comunque il foglio e lo porta via con sé.
La sera del Capodanno cinese, il 26 gennaio, Carlo viene
invitato dal suo amico HU per festeggiare insieme l'evento.
Durante il banchetto, Hu lo chiama in disparte poiché deve
parlargli; Carlo vede il viso di Hu un pò strano ma lo segue e
lo ascolta preoccupato. Il messaggio che riceve è breve ma per
lui un colpo tremendo: "Preparatevi al peggio, il virus presto
sarà qui."
Stordito dalle parole del suo amico Hu, del quale non osa
dubitare neanche per un istante,si affretta ad abbandonare il
luogo dove si trovava.
Da li a poco Carlo chiude la sua accademia e inizia a pregare
tantissimo. Una sera, mentre canta il Padre Nostro in
Aramaico, in un quadro alla sua sinistra si staglia dal nulla
il muso di un LUPO BIANCO.
Che cosa rappresenta? è l'alba di una delle più grandi
tragedie dell'umanità e nessuno sembra in grado di evitarla.
In Italia, come nel resto del mondo, come in uno scenario
apocalittico, si diffonde un virus letale.
Esplode l'eterna sfida fra bene e male, uno scontro fra
forze opposte che condurrà tutti verso una nuova spiritualità:
al centro del conflitto è Carlo, che subisce prove e
tribolazioni, una missione che deve affrontare attraverso la
forza del Lupo Bianco perchè qualcosa di terribilmente
inaspettato emerge ... si spalancano le porte all'oscurità: dagli
abissi marini, riemerge un millenario mostro leggendario
cinesemolto feroce, il NIAN (portatore del virus altamente
contagioso), che sembri avere un conto in sospeso con
l'umanità. Carlo da buon guardiano, sarà chiamato a combattere
con determinazione, anche a costo della vita.
Sarà fondamentale trovare un nuovo equilibrio per
scongiurare il ritorno del Covid-19. In corso è una titanica
guerra spirituale e il lupo ha il compito di proteggere e
guidare il messaggio verso la sua rivelazione: il mondo
cambia, in continuazione, e noi ne facciamo parte.
Il Covid-19 colpirà ancora? No! arriverà dell'altro. L'uomo
non ascolta e non placa la sua anima irrequieta, il Covid-19 è
stato solo un test.
Un thriller con un linguaggio universale, che unirà due
mondi: l'Oriente con l'Occidente e che ci accompagnerà
attraverso i grandi interrogativi dell'esistenza! E il Lupo
Bianco ne è la sentinella vigilante!